Santa Pasqua 2025
“Adoramus te Christe”: musica e fede per celebrare il Mistero della Pasqua
Nella suggestiva cornice della Basilica di Sant’Alessandro in Colonna a Bergamo, il Coro dell’Immacolata ha proposto l’Elevazione musicale “Adoramus te Christe”, guidato dal maestro Ivan Zucchetti con l’accompagnamento all’organo del maestro Luigi Panzeri.
Fondato nel 1904, il Coro dell’Immacolata, con sede presso l’Oratorio dell’Immacolata, svolge servizio liturgico presso la Parrocchia di Sant’Alessandro in Colonna. Sotto la guida di illustri direttori, fra i quali Guido Gambarini, monsignor Egidio Corbetta e don Ugo Patti, il coro ha sviluppato una sensibilità interpretativa che ne ha reso celebri la delicatezza e la passione nelle esecuzioni.
L’elevazione musicale, tenutosi domenica 13 aprile 2025, è incentrata sul significato della Passione e Resurrezione di Gesù. In un percorso spirituale, attraverso canti gregoriani, polifonie rinascimentali e brani contemporanei, il coro ha accompagnato i fedeli nel rivivere l’ultimo atto terreno del Cristo, dalla drammatica crocifissione alla gloriosa risurrezione.
L’inno Terra tremuit di Guido Gambarini ha evocato il momento sacro della Resurrezione, in cui Dio sorge per giudicare, facendo tacere ogni dolore nella luce dell’alleluia pasquale. Suggestivo e vibrante anche il celebre canto Cristo risusciti, elaborato da Egidio Corbetta, che ha invitato ogni fedele a celebrare e adorare Cristo, sovrano vittorioso sulla morte.
Particolarmente commovente il brano Ancora oscura notte (S. Prokofiev, elaborato da Corbetta), dove l’eco del dolore di Maria e dell’umanità intera si fa preghiera collettiva, supplicante misericordia davanti al sacrificio di Cristo.
La celebrazione ha trovato il suo vertice emotivo e spirituale con l’antifona Angelus Domini di Gambarini, nel racconto della proclamazione angelica della Resurrezione alle donne giunte al sepolcro, nucleo centrale del mistero pasquale.
Così, tra meditazione e musica, il Coro dell’Immacolata ha offerto un prezioso momento di riflessione, ricordando che nel dramma della croce e nella gloria della Resurrezione risiede il cuore pulsante della fede cristiana.
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